mercoledì 25 luglio 2018

PROT 21/2018 del 09.07.2018: RICHIESTA AVVIO PROCESSO PARTECIPATIVO CENTRALITA' LOCALE DI SETTEBAGNI

RICHIESTA AVVIO PROCESSO PARTECIPATIVO CENTRALITA' LOCALE DI SETTEBAGNI

Il nostro quartiere, sorto esternamente al Grande Raccordo Anulare, è stato da sempre considerato la “porta” di accesso alla città di Roma ed anche al Municipio III. 
In esso, secondo gli indirizzi urbanistici comunali, si è sempre cercato di dare uno sviluppo che se da una parte portava all’intensificazione ed alla trasformazione urbana delle aree inedificate, dall’altra cercava di creare dei servizi che oltre ad integrare la migliore vivibilità dell’abitato dovevano costituire parte integrante di un vasto disegno di servizi posti in essere per tutto il bacino di territorio che dal nostro quartiere arriva fino al confine con il Comune di Monterotondo. 
Prima di entrare nel merito della normativa specifica che potrà dare nuovo sviluppo al nostro quartiere, per capire quali siano le varie sfaccettature che costituiranno i pezzi del puzzle complessivo, bisogna ripercorrere nel tempo i passaggi che lo stesso Comune di Roma ha voluto indicare per questa zona. Precedentemente al secondo conflitto mondiale, a partire dal 1920, il comprensorio di Settebagni era stato ricompreso nelle aree di Bonifica dell’Agro Romano con il preciso scopo di realizzare la “Borgata rurale Littoria”: questo è il nome che venne assegnato a Settebagni durante il periodo fascista. 
In tale periodo il quartiere di Settebagni, proprio in funzione della bonifica di tale territorio, anche rappresentato nelle cartografie catastali redatte a cavallo tra l’ultimo decennio del 1800 ed i primi anni dello scorso secolo, era già considerato insediamento edilizio oggetto di deliberazione comunale adottata in applicazione dell’articolo 14 della Legge 24 marzo 1932, n° 355.
Il compito di bonificare ed urbanizzare le aree di Settebagni venne assegnato alla Società Bonifica e Frazionamento del Latifondo, assieme alla Società Anonima Immobiliare Santo Spirito, le quali in forza dei decreti di bonifica agraria dell’Agro Romano iniziarono durante gli anni ’30 dello scorso secolo a lottizzare e vendere ai privati cittadini appezzamenti di terreno siti nella Tenuta di Settebagni allo scopo edificatorio, facendo assumere agli acquirenti gli obblighi legislativi derivanti per la bonifica dell’Agro Romano. 
Successivamente alla fine del secondo conflitto mondiale e fino agli anni precedenti all’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale della città di Roma gran parte dei terreni del quartiere di Settebagni, e precisamente quelli insistenti lungo il tracciato della Via Salaria vecchia e della linea ferroviaria per una fascia di ampiezza di circa 300 metri dalle due linee direttrici, vennero ricompresi in un nucleo edilizio lottizzabile gestito per la trasformazione urbana sul territorio dal competente Ufficio Edilizia dell’Agro Romano; l’obbligo dei proprietari dei terreni che intendevano costruire era rivolto sempre alla bonifica dei luoghi imponendo agli stessi la pavimentazione degli spazi scoperti, la realizzazione di reti fognanti e l’asfaltatura delle strade. Con l’approvazione, nel 1965, del Piano Regolatore Generale della città di Roma nell’abitato di Settebagni vennero individuate delle aree con scopi pubblici e con destinazione d’uso di verde pubblico e/o attrezzato, in cui potevano essere realizzati (come peraltro lo è stato) dei parchi pubblici ma non degli impianti sportivi, una zona M1 di servizi generali, dove è stato edificato il plesso scolastico del quartiere, e un’area ubicata in zona centrale all’abitato stesso con destinazione d’uso M3 – Servizi generali e di quartiere, in cui poter realizzare delle strutture anche a carattere sociale di supporto ad uno standard di vita migliore rispetto a quello che era presente nel quartiere.
Nel successivo passaggio in cui il Comune di Roma adottò un piano particolareggiato, il n° 19/F (Delibera di Giunta Municipale n° 5687 del 18.06.1975 e successiva approvazione con delibera di Giunta Regionale n° 3809 del 03.08.1976), lo stesso ente entrò più incisivamente ed in maniera particolareggiata nelle tematiche su esposte andando ad esplicitare meglio le indicazioni generali di Piano Regolatore Generale, indicando anche quelle che potevano essere le nuove sedi viarie e di accesso alla parte alta dell’abitato di Settebagni, localizzando graficamente sia le aree da destinare a scopi sociali riferibili alle aree a verde (i parchi e/o gli impianti sportivi) che quelle da destinarsi a servizi generali, ed i nuovi accessi veicolari necessari allo sviluppo urbanistico del quartiere.
È da precisare che già dalla lettura della relazione tecnica di accompagnamento a tale piano particolareggiato i tecnici incaricati dal Comune di Roma per la redazione dello stesso già negli anni ’70 dello scorso secolo stimarono che, ad ultimazione delle costruzioni private individuate nelle aree edificabili interne al quartiere, la popolazione di Settebagni sarebbe stata di 12.000 abitanti (attualmente la popolazione residente viene stimata in circa 15.000 abitanti). Nella stessa relazione di accompagnamento a tale piano particolareggiato venivano individuate al 1976 (è la data di adozione del P.P. 19/F – Settebagni da parte della Giunta Comunale n° 5687) un fabbisogno da destinarsi ad attrezzature sanitarie, amministrative, culturali e assistenziali pari a mq 14.000 calcolato sulla base degli indici previsti all’epoca dal P.R.G. di Roma Capitale, per quartieri aventi popolazione superiore a 10.000 abitanti.
Nella successiva ed ultima fase in cui nel 2008 il Comune di Roma approvò definitivamente l’attuale Piano Regolatore Generale fu tenuto conto anche di quanto disposto e previsto nel Piano Particolareggiato 19/F soprattutto in riferimento al reperimento delle aree da destinarsi a servizi, integrando le precedenti previsioni urbanistiche del Piano Particolareggiato in quelle che tecnicamente, ad oggi, vengono denominate “Zone di Print” od ambiti per i Programmi Integrati. Nello specifico l’abitato di Settebagni attualmente è stato inserito in due “Print” il primo destinato alle attività, in cui è prevista anche una edificazione pari al 20% di residenziale, ed il secondo con destinazione prevalente residenziale. Questi due Print contigui e confinanti (per attività e residenziale) partono dalla Via Salaria altezza svincolo Grande Raccordo Anulare ed arrivano fino al successivo svincolo esistente sul nuovo tracciato della Via Salaria quasi all’altezza dell’innesto sull’autostrada “A1 Milano – Napoli”, ricomprendono all’interno del Print residenziale l’abitato di Settebagni, graficizzando nel suo interno una vasta area denominata “Centralità Locale di Settebagni” dove poter reperire gli standard dei servizi che dovranno essere necessariamente realizzati per il completamento urbanistico di questi due Print. In aggiunta, orbitanti sul quartiere di Settebagni, si dovranno considerare gli ulteriori due Print destinati alle attività denominati Ficarone (zona “Rossetti”) e Santa Colomba (zona “Valle Ricca”) che seppur distanti da Settebagni saranno anche loro coinvolti con la centralità del nostro quartiere in quanto per la loro ubicazione saranno comunque gravanti su di noi in tema di servizi.
Le dimensioni territoriali dei Print citati in precedenza sono le seguenti:
Print destinati per attività
Settebagni Ha 46,32
Ficarone Ha 56,55
Santa Colomba Ha 65,76
Print destinati alla residenza Settebagni
Ha 79,01 (in questa superficie è ricompreso tutto l’abitato di Settebagni in quanto interamente inserito nel Print così come anche la Centralità Locale)

Andando ad analizzare il quartiere di Settebagni, che altri non è che l’omino Print residenziale, si evince come oramai l’edificazione residenziale privata si sia quasi conclusa con la convenzione edilizia “Horti della Marcigliana”, in corso di esecuzione, che porterà ad una realizzazione finale di n° 450 abitazioni ed altri immobili a destinazione commerciale. Di contro gli standard urbanistici, così come definiti e stabiliti attualmente dall’articolo 8 delle NTA di PRG, in riferimento alla dotazione minima per servizi pubblici, verde pubblico e parcheggi pubblici per tale quartiere, sono del tutto carenti in quanto non sono state mai realizzate le superfici previste ameno dal precedente Piano Particolareggiato 19/F il quale individuava, con vecchie disposizioni urbanistico legislative, in 14.000 mq la superficie minima di servizi prevista per un quartiere avente una popolazione attesa, al 1976, di 12.000 abitanti.
L’aumento del tessuto abitativo, così come l’interconnessione con altri quartieri orbitanti su Settebagni (il Consorzio Bel Poggio e quello di Via Lea Padovani ne sono alcuni), ha portato e porterà nel prossimo futuro, non appena verrà anche conclusa l’ultima convenzione edilizia di Horti della Marcigliana, oltre ad una carenza, come già detto in precedenza, dei servizi pubblici anche all’aumento e pressione sia del traffico veicolare sulle strade esistente in tale abitato, per la mancanza di idonei accessi veicolari che mettano in comunicazione la parte bassa di tale quartiere con la restante parte sorta sulla collina confinante con la linea ferroviaria, che di parcheggi.
Vale ricordare come da più di 13 anni un nuovo accesso veicolare: l’ampliamento del sottopasso di Via San Antonio da Padova, pur essendo stato previsto in una convenzione edilizia come opera a scomputo, pagato alle FF.SS. che ne hanno incamerato il costo quantificato all’epoca in € 1.453.080,37 non è mai stato realizzato tanto è che il Comitato di Quartiere Settebagni, stufo di attendere un’opera mai realizzata, ha presentato in data 11.05.2017 regolare esposto all’ANAC per il disservizio arrecato allo stesso quartiere dalle FF.SS. che in questi anni si è resa latitante ed evanescente a qualsiasi richiesta avanzata.
In funzione, quindi, di dover descrivere, proporre e progettare preliminarmente le opere necessarie all’adeguamento di tali standard, come quello delle opere infrastrutturali mancanti o da adeguare, di dovrà tenere in considerazione anche le opere a scomputo previste nelle varie convenzioni edilizie già realizzate e quelle in corso di realizzazione al fine di armonizzare gli interventi al progetto finale che vedrà finalmente la nascita e la realizzazione della Centralità Locale di Settebagni.
Da uno studio preliminare eseguito dal Cdq sulle convenzioni edilizie aventi per oggetto “opere a scomputo”, concluse ed in corso di realizzazione, si è potuto vedere come le stesse nella progettazione delle aree in cui realizzare interventi di edilizia privata si sono adeguate alle zonizzazioni previste dall’ex piano particolareggiato 19/F andando a prevedere o realizzare, di contro, delle opere di urbanizzazione che non calzano assolutamente con la realtà di questo quartiere. La previsione di ampliare un sottopasso su Via San Antonio da Padova, opera a scomputo prevista nella convenzione edilizia della Società Edil G.N., senza che nella delibera comunale di approvazione della stessa fosse presente il prescritto nulla osta rilasciato dalle Ferrovie dello Stato circa la effettiva fattibilità di realizzazione di tale opera, il cui atto di assenso venne rilasciato soltanto dopo tale approvazione e dietro incameramento nelle casse delle FF.SS. della somma prevista per la sua realizzazione, ha portato di fatto ad uno stallo di più di 13 anni in cui, come si è detto in precedenza, lo stesso ente si è reso latitante non portando a termine l’opera ma adducendo delle motivazioni abbastanza assurde, causando dei forti disagi e di pericolosità nel percorso veicolare interno al quartiere.
Il prolungamento stradale di Via San Antonio da Padova con il conseguente collegamento alla Via Terranova Bracciolini, strada esistente nel quartiere sulla parte collinare dello stesso, opera realizzata a scomputo con la convenzione edilizia della Società TACER, ha di fatto creato un imbuto in quanto se la strada di nuova realizzazione ha una larghezza di ml 12,00 le altre due strade esistenti poste in collegamento hanno una larghezza media di ml 5,00.
La previsione di opere a scomputo approvata nella convenzione edilizia di Horti della Marcigliana, il Consorzio Inviolatella Salaria ne è stato il promotore iniziale, individua un allargamento della sede stradale di Via San Antonio da Padova dall’incrocio di Via Salaria fino al sottopasso, che nella loro previsione dovrebbe essere stato già allargato e funzionante, portando dagli attuali 8,00 metri di larghezza ai 12,00 ml previsti in convenzionamento nelle opere a scomputo con il relativo esproprio (a loro spese) di 2,00 metri ambo lati. Anche in questo caso le opere ancora da realizzare ma previste come “opere a scomputo” dall’ultima convenzione edilizia, ancora in corso di esecuzione, non hanno tenuto conto della realtà attuale di tale centro abitato per i seguenti motivi:
1. Il sottopasso non è stato mai realizzato per volontà delle FF.SS. e lo stesso attualmente ha delle dimensioni tali da renderlo percorribile a senso unico di marcia; la larghezza della sede veicolare è di soli 3,00 metri circa e con altezza fortemente limitata impedendo il passaggio di mezzi di soccorso;
2. Gli espropri che dovrebbero essere operati sulla parte di tracciato a valle di Via San Antonio da Padova, quella esattamente individuata tra l’incrocio con la Via Salaria e l’imbocco di tale sottopasso riguardano aree in proprietà di privati ma anche, per l’intera lunghezza di un lato della strada che dovrebbe essere ampliata, terreni di proprietà dello Stato Vaticano in quanto la Parrocchia di San Antonio da Padova, già esistente cartograficamente nelle mappe catastali del 1890, è stata inserita nei “Trattati Lateranensi” del 1929 godendo quindi del diritto di extraterritorialità.
Alla luce di quanto sopra rappresentato si dovrà quindi necessariamente ridefinire, ripensare e ridisegnare tutte quante queste opere a scomputo sulla base della reale necessità di Settebagni, indirizzandole dove lo stesso quartiere ha più necessità e carenza di servizi ed infrastrutture. La formazione esecutiva di tale progetto dovrà avvenire a mezzo di un processo partecipativo in cui il Municipio dovrà predisporre, a norma dell’articolo 66 delle NTA di PRG, gli atti necessari allo strumento urbanistico del “Progetto pubblico unitario d’intervento” che verrà poi successivamente sottoposto all’approvazione definitiva dell’Amministrazione centrale del Comune ai sensi dell’articolo 13 co. 8, la quale dovrà pronunciarsi nei 90 giorni successivi. Il processo partecipativo iniziale verrà svolto nelle forme indicate all’articolo 66 delle NTA di PRG – Centralità Locali.
Vale ricordare, anche per le motivazioni addotte in precedenza che oggettivamente sono in essere in tale abitato, le interconnessioni con altri quartieri limitrofi allo stesso, che il progetto unitario di cui alla Centralità Locale di Settebagni, dovrà estendere il suo sviluppo soprattutto al riguardo alle attrezzature ed infrastrutture (esistenti e di nuova realizzazione) in quanto strettamente connesse con lo stesso quartiere.
Questa “Centralità” non sarà altro che una vasta zona, all’interno di un quartiere consolidato, dove varie componenti socio, economico e di sviluppo urbanistico confluiranno assieme formando singolarmente i pezzi di un puzzle che comporranno assieme la Centralità Locale di Settebagni.
Un primo lavoro che ha trattato queste tematiche è stato redatto nel processo partecipativo della Carta dei Valori Municipali pubblicata ufficialmente nel mese di luglio 2014, ricompresi in parte nelle tre delibere di Giunta Capitolina approvate nell’ultima decade nel mese di ottobre 2015 e riferite anche al Print per attività di Settebagni, di cui la stessa Centralità ne deve essere necessariamente fulcro di riferimento.
L’elaborazione preliminare che il Cdq Settebagni ha ipotizzato come linee generali di indirizzo per lo sviluppo definitivo della Centralità Locale di Settebagni, sono qui appresso elencate:

a) Linea di indirizzo sociale: 
In questa tematica possono essere agevolmente riunificati tutti quei servizi esistenti o futuri che potranno essere consolidati e valorizzati. Nel caso di valorizzazione dei servizi esistenti si dovranno tenere in considerazione le strutture come il centro ASL e l’Ares 118. Nel caso di realizzazione di nuovi servizi futuri si dovrà predisporre un progetto in cui poter individuare la realizzazione di un centro polivalente a carattere sociale quale un centro per gli anziani, una biblioteca o uno spazio di aggregazione sociale dove poter collocare anche la sede della rappresentanza del quartiere utilizzando tali spazi di nuova realizzazione anche per eventi e manifestazioni pubbliche;

b) Linea di indirizzo economico:
In questa tematica possono essere agevolmente ricomprese le linee generali di indirizzo dettate dall’art. 66 comma 4 lettera b) nelle NTA di PRG (attività commerciali) con quelle proprie indicate nelle linee generali di indirizzo della Centralità Locale di Settebagni (rafforzamento, ristrutturazione e nuovo sviluppo urbanistico ed economico delle attività esistenti o di nuovo insediamento lungo l’asse viario della vecchia Via Salaria a partire dall’entrata principale di Settebagni fino all’innesto della Via Salaria Vecchia sulla Via Salaria Nuova – altezza Vivaio Mariani/Motonautica Fiume).
Si dovrà tenere conto anche del rafforzamento ed il nuovo sviluppo economico delle attività commerciali esistenti in Settebagni pensando a forme anche di finanziamento (regionali o comunitarie) che possano essere di sostegno per tale scopo.
Nel potenziamento commerciale delle strutture commerciali esistenti dovrà essere necessariamente dato avvio anche all’apertura del mercato settimanale da realizzarsi sulla strada e piazza pubblica che fa accedere al parco pubblico Umberto Nobile, richiesta già approvata con memoria di giunta precedente alla quale il Cdq ha inoltrato anche gli elaborati grafici progettuali nei quali sono stati ipotizzati anche le piazzole da poter utilizzare per tale mercato.
Le realtà delle aziende agro alimentari, presenti lungo il percorso viario sulla Via Salaria fino al confine con il Comune di Monterotondo, potrebbero anche vendere i loro prodotti a “Kilometraggio zero” in tale mercato settimanale.
Ulteriore tematica dovrà comprendere necessariamente anche la potenzialità di sviluppo economico delle zone circostanti al quartiere di Settebagni, le quali orbitano comunque sullo stesso, ricomprendendo, ad esempio, aree storiche naturalistiche ed archeologiche, quali ad esempio l’area archeologica della città latina di Crustumerium.
Inoltre, anche altre attività economiche prossime a Settebagni, come ad esempio la “Motonautica Fiume” dove al suo interno ha uno dei pochissimi punti di approdo e di navigazione sul fiume Tevere a partire dalla diga di Prima Porta fino a quella di Nazzano Romano potrebbero essere immesse in questo indotto di tipo turistico – naturalistico portando alla valorizzazione di luoghi che difficilmente le persone conoscono.
La fruizione di tali aree, da parte di potenziali visitatori, potrebbe partire dal fulcro dell’abitato di Settebagni utilizzando sia le strutture pubbliche esistenti (le reti di trasporto pubbliche e ferroviaria) che quelle private (attività commerciali) come quelle future da prevedersi e doversi realizzare all’interno delle aree destinate alla Centralità Locale.

c) Linea di indirizzo di consolidamento ed ampliamento della rete viaria interna all’abitato di Settebagni: 
In questa tematica possono essere agevolmente ricomprese le argomentazioni rivolte al consolidamento della rete viaria oggi presente all’interno di tale abitato, quali una possibile modifica alla viabilità esistente, la problematica riguardante la manutenzione di numerose strade interne perlopiù ubicate all’interno di Settebagni che attualmente vengono considerate dalle autorità comunali strade di serie “B” in quanto le stesse pur essendo utilizzate per scopi pubblici da numerosi e svariati anni vengono purtroppo classificate “strade private aperte al pubblico transito” in quanto il Comune non ha mai provveduto ad incamerarle nel patrimonio pubblico.
Nell’ambito di questa linea tematica dovranno essere necessariamente inserite le problematiche riferite alla realizzazioni di nuove strade ed accessi all’abitato del nostro quartiere (l’ampliamento del sottopasso di Via San Antonio da Padova in precedenza descritto è la punta dell’iceberg), come quelle del risanamento acustico dello stesso causato dai forti rumori provenienti da una linea ferroviaria che si è troppo sviluppata nel tempo ma che non ha tenuto conto della forte pressione acustica prodotta dal passaggio sia della linea dell’Alta Velocità che dai treni locali anche merci, come anche le manutenzioni eseguite sulle linee ferroviarie interne all’abitato in orari notturni causando forti disagi alla popolazione che abita e dorme lungo tale rete ferroviaria.
Ulteriori argomentazioni di discussione, come già precisato in precedenza, dovranno essere necessariamente rivolte anche ai nuovi lavori realizzati o da realizzarsi contenuti nella convenzione urbanistica “per opere a scomputo” del Consorzio Inviolatella Salaria o Horti della Marcigliana che con un progetto urbanistico approvato dal Comune di Roma le sta realizzando.

d) Linea di indirizzo di recupero e di valorizzazione di aree ed attrezzature pubbliche esistenti: Questa tematica è rivolta sia alla valorizzazione di un’area in proprietà del Comune di Roma e destinata a verde pubblico attrezzato di circa 6.000 mq antistante l’entrata al parco Umberto Nobile che agli immobili destinati alle residenze dei guardiani ubicate nel plesso scolastico esistente, avente accesso dalla Via dello Scalo di Settebagni. Per quanto concerne l’area di verde pubblico attrezzato antistante l’ingresso al parco Umberto Nobile, il Cdq ha preliminarmente ipotizzato per la stessa una valorizzazione consistente nella realizzazione di un polo sportivo da destinare a pista olimpionica di pattinaggio sul ghiaccio e tiro con l’arco.
Il pattinaggio sul ghiaccio, come il tiro con l’arco, sono delle discipline sportive olimpioniche che sono poco servite da strutture nel territorio comunale di Roma in quanto inesistenti soprattutto per quanto attiene le piste di pattinaggio sul ghiaccio con dimensioni olimpioniche.
Di queste strutture in Italia se ne contano pochissime ed in alcuni casi, come quella di Ussita, sono inagibili per terremoto o per chiusura definitiva; l’unica più vicina è quella di Mentana: la “Mezzaluna”, non olimpionica, aperta soltanto nei mesi invernali.
Il poter realizzare ed avere una struttura sportiva funzionante finalizzata alle pratiche sportive sul ghiaccio, come nel tiro con l’arco, sul territorio Municipale e nel quartiere di Settebagni porterebbe oltre ad un beneficio d’immagine per l’intero Municipio, anche un chiaro incremento economico per tutte quante le attività che sono esistenti o che verranno aperte nel nostro quartiere.
Il recupero delle due abitazioni destinate come alloggio per i guardiani del plesso scolastico, di cui una chiusa da svariati anni, potrebbe essere finalizzata alla realizzazione di una biblioteca o meglio di un centro multimediale in cui poter utilizzare anche con collegamenti telematici alle banche dati tipo del CNR per scopi didattici anche a livello universitario.
Nell’ambito della valorizzazione e del recupero di questo plesso scolastico si dovrà essere tenere conto del ripristino dell’apertura di accesso pedonale a tale struttura ubicata sul versante del confine collinare.
Il rispristino di tale accesso pedonale è necessario ed utile alla popolazione dell’intero quartiere che, per quanto concerne la popolazione scolastica abitante sulla parte collinare dello stesso, potrebbe utilizzarlo per accedere all’intero plesso scolastico (asilo, elementari e medie).
Il Cdq ha già operato una minuziosa ricerca storico-documentale circa la sua esistenza e la fattibilità del suo ripristino.

e) Linea di indirizzo di sviluppo urbanistico:
Questa ultima tematica abbraccia lo sviluppo delle aree ancora inedificate ed ubicate all’interno della Centralità Locale di Settebagni e precisamente la vasta area ubicata di fronte alla stazione dei Carabinieri già in precedenza destinata, secondo il PRG del 1965 a zona M3 – Servizi generali e di quartiere e meglio descritta nel Piano Particolareggiato 19/F.
Vale premettere che su tale area secondo quanto disposto dall’articolo 66 delle NTA dell’attuale PRG a mezzo di una cessione bonaria della stessa, da parte degli attuali proprietari ed a mezzo delle opere a scomputo che saranno previste nella futura convenzione, potrà essere concessa l’edificazione privata pari a 0,10 mq/mq da concentrare sul 20% delle aree a fronte della cessione al Comune del restante 80%.
È da sottolineare che nel progetto preliminare di cui al PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile), viene indicata, senza fornirne indicazione cartografica, come opera indifferibile la realizzazione di ulteriori 230 posti auto, rispetto agli attuali 70 posti auto, da realizzarsi in zona prossima alla stazione ferroviaria di Settebagni. 
L’area in oggetto, confinante con la Via Salaria, è assai prossima all’ingresso della stazione ferroviaria (circa 100 metri) tanto da ritenere che l’opera indifferibile descritta nel PUMS potenzialmente possa essere realizzata su tale terreno. Sull’80% delle aree pubbliche cedute, ed a mezzo dei capitali derivanti dal pagamento sia degli oneri concessori dovuti per il tipo di intervento sulla parte di edificazione privata che per gli interventi da potersi eseguire nel Print commerciale di Settebagni, il Cdq ha ipotizzato che potranno essere realizzate le seguenti opere: 
• Aree di parcheggio per incrementare il nodo di interscambio con la stazione di Settebagni dove transitano anche treni che arrivano fino alla stazione ferroviaria Tiburtina ed al terminal aereoportuale di Fiumicino, 
• La nuova ubicazione delle fermate dei mezzi di trasporto pubblici (A.T.A.C. e C.O.T.R.A.L.); comitato.settebagni@gmail.com Prot.21/2018 Comitato di Quartiere Settebagni C.F: 97851170585 | via Salaria, 1403 00138 Roma 13 
• La miglior fruizione, il rafforzamento ed il consolidamento della vasta area sportiva confinante con tale area, gestita attualmente dalla ASD Settebagni Calcio; 
• Un nuovo accesso veicolare centrale rispetto al centro abitato che dal raccordo stradale di Via Salaria possa immettersi direttamente nella Via Salaria Vecchia; 
• La realizzazione di una pista ciclabile che seppur non di grandi estensioni possa raccordare i due parchi presenti all’interno di Settebagni ubicati lungo la Via Salaria Vecchia (parco Umberto Nobile e Parco dei Frutti) con possibilità di estenderla fino al limitrofo quartiere di Castel Giubileo in quanto già in parte realizzata; 
• La realizzazione di una struttura destinata a scopi prettamente sociali e culturali che possa fornire quei servizi mancanti attualmente nel nostro quartiere; 
• I futuri assetti di utilizzo e valorizzazione dei quattro parchi pubblici esistenti pensando di poterli utilizzare a farli fruire secondo una più razionale idea di gestione degli stessi quale ad esempio delle attività o spazi da destinarsi allo sport anche stagionalmente; 

In tale linea di indirizzo rientrano a pieno titolo anche tutte quante le opere infrastrutturali necessarie sia al quartiere che all’interconnessione con altri nuclei abitati orbitanti sullo stesso, quali: 
• La realizzazione di un nuovo accesso veicolare al quartiere di Settebagni previsto dalla convenzione edilizia Edil G.N., opera già interamente versata nelle casse delle FF.SS.; 
• L’adeguamento del ponte di Via Lello Maddaleno (opera indifferibile indicata nel Print Iva Settebagni) già trattato preliminarmente da questo Cdq in varie sedute della Commissione Lavori Pubblici Municipale, 
• la realizzazione sia della rete fognante e dell’illuminazione pubblica lungo la Via di Settebagni (attualmente inesistenti ma anch’esse indicate come opere indifferibili nel Print Iva Settebagni); 
• La messa in sicurezza delle sponde del Fosso di Settebagni nel tratto prospicente le abitazioni e le attività commerciali esistenti lungo la Via del Casale di Settebagni (opera anch’essa indicata nel Print Iva Settebagni). 
Nell’ottica delle argomentazioni su indicate e secondo le indicazioni preliminari fornite dalla Carta dei Valori Municipali e delle schede di raccordo ai cui far riferimento, il Cdq Settebagni sulla base del principio del processo partecipativo pubblico, così come previsto dalle stesse norme al riguardo,                                                                              CHIEDE 
Al presidente ed alle rappresentanze politiche Municipali l’avvio del processo partecipativo finalizzato alla redazione dello strumento urbanistico della Centralità Locale di Settebagni secondo quanto disposto dagli articoli delle NTA di PRG di Roma Capitale su indicate. 

Il Presidente del Comitato di Quartiere Settebagni 
Renato Cianfroni 

Roma 09/07/2018 

La centralità di Settebagni è stata inserita nelle linee programmatiche del Presidente del Municipio Roma III prof. Caudo come indicato a pag.11:

Leggi tuto il documetno delle linee programmatiche: LINEE PROGRAMMATICHE PROF.CAUDO


Si Allegano tutti i documenti a riguardo:documenti processo partecipativo



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