RICHIESTA AVVIO PROCESSO PARTECIPATIVO CENTRALITA' LOCALE DI SETTEBAGNI
Il nostro quartiere, sorto esternamente al Grande Raccordo Anulare, è stato da
sempre considerato la “porta” di accesso alla città di Roma ed anche al Municipio
III.
In esso, secondo gli indirizzi urbanistici comunali, si è sempre cercato di dare
uno sviluppo che se da una parte portava all’intensificazione ed alla
trasformazione urbana delle aree inedificate, dall’altra cercava di creare dei
servizi che oltre ad integrare la migliore vivibilità dell’abitato dovevano costituire
parte integrante di un vasto disegno di servizi posti in essere per tutto il bacino
di territorio che dal nostro quartiere arriva fino al confine con il Comune di
Monterotondo.
Prima di entrare nel merito della normativa specifica che potrà dare nuovo
sviluppo al nostro quartiere, per capire quali siano le varie sfaccettature che
costituiranno i pezzi del puzzle complessivo, bisogna ripercorrere nel tempo i
passaggi che lo stesso Comune di Roma ha voluto indicare per questa zona.
Precedentemente al secondo conflitto mondiale, a partire dal 1920, il
comprensorio di Settebagni era stato ricompreso nelle aree di Bonifica dell’Agro
Romano con il preciso scopo di realizzare la “Borgata rurale Littoria”: questo è il
nome che venne assegnato a Settebagni durante il periodo fascista.
In tale periodo il quartiere di Settebagni, proprio in funzione della bonifica di tale
territorio, anche rappresentato nelle cartografie catastali redatte a cavallo tra
l’ultimo decennio del 1800 ed i primi anni dello scorso secolo, era già considerato
insediamento edilizio oggetto di deliberazione comunale adottata in applicazione
dell’articolo 14 della Legge 24 marzo 1932, n° 355.
Il compito di bonificare ed urbanizzare le aree di Settebagni venne assegnato
alla Società Bonifica e Frazionamento del Latifondo, assieme alla Società
Anonima Immobiliare Santo Spirito, le quali in forza dei decreti di bonifica agraria
dell’Agro Romano iniziarono durante gli anni ’30 dello scorso secolo a lottizzare
e vendere ai privati cittadini appezzamenti di terreno siti nella Tenuta di
Settebagni allo scopo edificatorio, facendo assumere agli acquirenti gli obblighi
legislativi derivanti per la bonifica dell’Agro Romano.
Successivamente alla fine del secondo conflitto mondiale e fino agli anni
precedenti all’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale della città di
Roma gran parte dei terreni del quartiere di Settebagni, e precisamente quelli
insistenti lungo il tracciato della Via Salaria vecchia e della linea ferroviaria per
una fascia di ampiezza di circa 300 metri dalle due linee direttrici, vennero
ricompresi in un nucleo edilizio lottizzabile gestito per la trasformazione urbana
sul territorio dal competente Ufficio Edilizia dell’Agro Romano; l’obbligo dei
proprietari dei terreni che intendevano costruire era rivolto sempre alla bonifica
dei luoghi imponendo agli stessi la pavimentazione degli spazi scoperti, la
realizzazione di reti fognanti e l’asfaltatura delle strade.
Con l’approvazione, nel 1965, del Piano Regolatore Generale della città di Roma
nell’abitato di Settebagni vennero individuate delle aree con scopi pubblici e con
destinazione d’uso di verde pubblico e/o attrezzato, in cui potevano essere
realizzati (come peraltro lo è stato) dei parchi pubblici ma non degli impianti
sportivi, una zona M1 di servizi generali, dove è stato edificato il plesso scolastico
del quartiere, e un’area ubicata in zona centrale all’abitato stesso con
destinazione d’uso M3 – Servizi generali e di quartiere, in cui poter realizzare
delle strutture anche a carattere sociale di supporto ad uno standard di vita
migliore rispetto a quello che era presente nel quartiere.
Nel successivo passaggio in cui il Comune di Roma adottò un piano
particolareggiato, il n° 19/F (Delibera di Giunta Municipale n° 5687 del
18.06.1975 e successiva approvazione con delibera di Giunta Regionale n° 3809
del 03.08.1976), lo stesso ente entrò più incisivamente ed in maniera
particolareggiata nelle tematiche su esposte andando ad esplicitare meglio le
indicazioni generali di Piano Regolatore Generale, indicando anche quelle che
potevano essere le nuove sedi viarie e di accesso alla parte alta dell’abitato di Settebagni, localizzando graficamente sia le aree da destinare a scopi sociali
riferibili alle aree a verde (i parchi e/o gli impianti sportivi) che quelle da
destinarsi a servizi generali, ed i nuovi accessi veicolari necessari allo sviluppo
urbanistico del quartiere.
È da precisare che già dalla lettura della relazione tecnica di accompagnamento
a tale piano particolareggiato i tecnici incaricati dal Comune di Roma per la
redazione dello stesso già negli anni ’70 dello scorso secolo stimarono che, ad
ultimazione delle costruzioni private individuate nelle aree edificabili interne al
quartiere, la popolazione di Settebagni sarebbe stata di 12.000 abitanti
(attualmente la popolazione residente viene stimata in circa 15.000 abitanti).
Nella stessa relazione di accompagnamento a tale piano particolareggiato
venivano individuate al 1976 (è la data di adozione del P.P. 19/F – Settebagni
da parte della Giunta Comunale n° 5687) un fabbisogno da destinarsi ad
attrezzature sanitarie, amministrative, culturali e assistenziali pari a mq 14.000
calcolato sulla base degli indici previsti all’epoca dal P.R.G. di Roma Capitale, per
quartieri aventi popolazione superiore a 10.000 abitanti.
Nella successiva ed ultima fase in cui nel 2008 il Comune di Roma approvò
definitivamente l’attuale Piano Regolatore Generale fu tenuto conto anche di
quanto disposto e previsto nel Piano Particolareggiato 19/F soprattutto in
riferimento al reperimento delle aree da destinarsi a servizi, integrando le
precedenti previsioni urbanistiche del Piano Particolareggiato in quelle che
tecnicamente, ad oggi, vengono denominate “Zone di Print” od ambiti per i
Programmi Integrati.
Nello specifico l’abitato di Settebagni attualmente è stato inserito in due “Print”
il primo destinato alle attività, in cui è prevista anche una edificazione pari al
20% di residenziale, ed il secondo con destinazione prevalente residenziale.
Questi due Print contigui e confinanti (per attività e residenziale) partono dalla
Via Salaria altezza svincolo Grande Raccordo Anulare ed arrivano fino al
successivo svincolo esistente sul nuovo tracciato della Via Salaria quasi
all’altezza dell’innesto sull’autostrada “A1 Milano – Napoli”, ricomprendono
all’interno del Print residenziale l’abitato di Settebagni, graficizzando nel suo
interno una vasta area denominata “Centralità Locale di Settebagni” dove poter reperire gli standard dei servizi che dovranno essere necessariamente realizzati
per il completamento urbanistico di questi due Print.
In aggiunta, orbitanti sul quartiere di Settebagni, si dovranno considerare gli
ulteriori due Print destinati alle attività denominati Ficarone (zona “Rossetti”) e
Santa Colomba (zona “Valle Ricca”) che seppur distanti da Settebagni saranno
anche loro coinvolti con la centralità del nostro quartiere in quanto per la loro
ubicazione saranno comunque gravanti su di noi in tema di servizi.
Le dimensioni territoriali dei Print citati in precedenza sono le seguenti:
Print destinati per attività
Settebagni Ha 46,32
Ficarone Ha 56,55
Santa Colomba Ha 65,76
Print destinati alla residenza
Settebagni
Ha 79,01 (in questa superficie è ricompreso tutto l’abitato di
Settebagni in quanto interamente inserito nel Print così come anche la Centralità
Locale)
Andando ad analizzare il quartiere di Settebagni, che altri non è che l’omino Print
residenziale, si evince come oramai l’edificazione residenziale privata si sia quasi
conclusa con la convenzione edilizia “Horti della Marcigliana”, in corso di
esecuzione, che porterà ad una realizzazione finale di n° 450 abitazioni ed altri
immobili a destinazione commerciale.
Di contro gli standard urbanistici, così come definiti e stabiliti attualmente
dall’articolo 8 delle NTA di PRG, in riferimento alla dotazione minima per servizi
pubblici, verde pubblico e parcheggi pubblici per tale quartiere, sono del tutto
carenti in quanto non sono state mai realizzate le superfici previste ameno dal
precedente Piano Particolareggiato 19/F il quale individuava, con vecchie
disposizioni urbanistico legislative, in 14.000 mq la superficie minima di servizi
prevista per un quartiere avente una popolazione attesa, al 1976, di 12.000
abitanti.
L’aumento del tessuto abitativo, così come l’interconnessione con altri quartieri
orbitanti su Settebagni (il Consorzio Bel Poggio e quello di Via Lea Padovani ne
sono alcuni), ha portato e porterà nel prossimo futuro, non appena verrà anche conclusa l’ultima convenzione edilizia di Horti della Marcigliana, oltre ad una
carenza, come già detto in precedenza, dei servizi pubblici anche all’aumento e
pressione sia del traffico veicolare sulle strade esistente in tale abitato, per la
mancanza di idonei accessi veicolari che mettano in comunicazione la parte
bassa di tale quartiere con la restante parte sorta sulla collina confinante con la
linea ferroviaria, che di parcheggi.
Vale ricordare come da più di 13 anni un nuovo accesso veicolare: l’ampliamento
del sottopasso di Via San Antonio da Padova, pur essendo stato previsto in una
convenzione edilizia come opera a scomputo, pagato alle FF.SS. che ne hanno
incamerato il costo quantificato all’epoca in € 1.453.080,37 non è mai stato
realizzato tanto è che il Comitato di Quartiere Settebagni, stufo di attendere
un’opera mai realizzata, ha presentato in data 11.05.2017 regolare esposto
all’ANAC per il disservizio arrecato allo stesso quartiere dalle FF.SS. che in questi
anni si è resa latitante ed evanescente a qualsiasi richiesta avanzata.
In funzione, quindi, di dover descrivere, proporre e progettare preliminarmente
le opere necessarie all’adeguamento di tali standard, come quello delle opere
infrastrutturali mancanti o da adeguare, di dovrà tenere in considerazione anche
le opere a scomputo previste nelle varie convenzioni edilizie già realizzate e
quelle in corso di realizzazione al fine di armonizzare gli interventi al progetto
finale che vedrà finalmente la nascita e la realizzazione della Centralità Locale di
Settebagni.
Da uno studio preliminare eseguito dal Cdq sulle convenzioni edilizie aventi per
oggetto “opere a scomputo”, concluse ed in corso di realizzazione, si è potuto
vedere come le stesse nella progettazione delle aree in cui realizzare interventi
di edilizia privata si sono adeguate alle zonizzazioni previste dall’ex piano
particolareggiato 19/F andando a prevedere o realizzare, di contro, delle opere
di urbanizzazione che non calzano assolutamente con la realtà di questo
quartiere. La previsione di ampliare un sottopasso su Via San Antonio da Padova, opera a
scomputo prevista nella convenzione edilizia della Società Edil G.N., senza che
nella delibera comunale di approvazione della stessa fosse presente il prescritto
nulla osta rilasciato dalle Ferrovie dello Stato circa la effettiva fattibilità di
realizzazione di tale opera, il cui atto di assenso venne rilasciato soltanto dopo
tale approvazione e dietro incameramento nelle casse delle FF.SS. della somma
prevista per la sua realizzazione, ha portato di fatto ad uno stallo di più di 13
anni in cui, come si è detto in precedenza, lo stesso ente si è reso latitante non
portando a termine l’opera ma adducendo delle motivazioni abbastanza assurde,
causando dei forti disagi e di pericolosità nel percorso veicolare interno al
quartiere.
Il prolungamento stradale di Via San Antonio da Padova con il conseguente
collegamento alla Via Terranova Bracciolini, strada esistente nel quartiere sulla
parte collinare dello stesso, opera realizzata a scomputo con la convenzione
edilizia della Società TACER, ha di fatto creato un imbuto in quanto se la strada
di nuova realizzazione ha una larghezza di ml 12,00 le altre due strade esistenti
poste in collegamento hanno una larghezza media di ml 5,00.
La previsione di opere a scomputo approvata nella convenzione edilizia di Horti
della Marcigliana, il Consorzio Inviolatella Salaria ne è stato il promotore iniziale,
individua un allargamento della sede stradale di Via San Antonio da Padova
dall’incrocio di Via Salaria fino al sottopasso, che nella loro previsione dovrebbe
essere stato già allargato e funzionante, portando dagli attuali 8,00 metri di
larghezza ai 12,00 ml previsti in convenzionamento nelle opere a scomputo con
il relativo esproprio (a loro spese) di 2,00 metri ambo lati.
Anche in questo caso le opere ancora da realizzare ma previste come “opere a
scomputo” dall’ultima convenzione edilizia, ancora in corso di esecuzione, non
hanno tenuto conto della realtà attuale di tale centro abitato per i seguenti
motivi:
1. Il sottopasso non è stato mai realizzato per volontà delle FF.SS. e lo stesso
attualmente ha delle dimensioni tali da renderlo percorribile a senso unico
di marcia; la larghezza della sede veicolare è di soli 3,00 metri circa e con
altezza fortemente limitata impedendo il passaggio di mezzi di soccorso;
2. Gli espropri che dovrebbero essere operati sulla parte di tracciato a valle
di Via San Antonio da Padova, quella esattamente individuata tra l’incrocio
con la Via Salaria e l’imbocco di tale sottopasso riguardano aree in
proprietà di privati ma anche, per l’intera lunghezza di un lato della strada
che dovrebbe essere ampliata, terreni di proprietà dello Stato Vaticano in
quanto la Parrocchia di San Antonio da Padova, già esistente cartograficamente nelle mappe catastali del 1890, è stata inserita nei
“Trattati Lateranensi” del 1929 godendo quindi del diritto di
extraterritorialità.
Alla luce di quanto sopra rappresentato si dovrà quindi necessariamente
ridefinire, ripensare e ridisegnare tutte quante queste opere a scomputo sulla
base della reale necessità di Settebagni, indirizzandole dove lo stesso quartiere
ha più necessità e carenza di servizi ed infrastrutture.
La formazione esecutiva di tale progetto dovrà avvenire a mezzo di un processo
partecipativo in cui il Municipio dovrà predisporre, a norma dell’articolo 66 delle
NTA di PRG, gli atti necessari allo strumento urbanistico del “Progetto pubblico
unitario d’intervento” che verrà poi successivamente sottoposto all’approvazione
definitiva dell’Amministrazione centrale del Comune ai sensi dell’articolo 13 co.
8, la quale dovrà pronunciarsi nei 90 giorni successivi.
Il processo partecipativo iniziale verrà svolto nelle forme indicate all’articolo 66
delle NTA di PRG – Centralità Locali.
Vale ricordare, anche per le motivazioni addotte in precedenza che
oggettivamente sono in essere in tale abitato, le interconnessioni con altri
quartieri limitrofi allo stesso, che il progetto unitario di cui alla Centralità Locale
di Settebagni, dovrà estendere il suo sviluppo soprattutto al riguardo alle
attrezzature ed infrastrutture (esistenti e di nuova realizzazione) in quanto
strettamente connesse con lo stesso quartiere.
Questa “Centralità” non sarà altro che una vasta zona, all’interno di un quartiere
consolidato, dove varie componenti socio, economico e di sviluppo urbanistico
confluiranno assieme formando singolarmente i pezzi di un puzzle che
comporranno assieme la Centralità Locale di Settebagni.
Un primo lavoro che ha trattato queste tematiche è stato redatto nel processo
partecipativo della Carta dei Valori Municipali pubblicata ufficialmente nel mese
di luglio 2014, ricompresi in parte nelle tre delibere di Giunta Capitolina
approvate nell’ultima decade nel mese di ottobre 2015 e riferite anche al Print
per attività di Settebagni, di cui la stessa Centralità ne deve essere
necessariamente fulcro di riferimento.
L’elaborazione preliminare che il Cdq Settebagni ha ipotizzato come linee
generali di indirizzo per lo sviluppo definitivo della Centralità Locale di
Settebagni, sono qui appresso elencate:
a) Linea di indirizzo sociale:
In questa tematica possono essere agevolmente riunificati tutti quei servizi
esistenti o futuri che potranno essere consolidati e valorizzati.
Nel caso di valorizzazione dei servizi esistenti si dovranno tenere in
considerazione le strutture come il centro ASL e l’Ares 118.
Nel caso di realizzazione di nuovi servizi futuri si dovrà predisporre un
progetto in cui poter individuare la realizzazione di un centro polivalente a
carattere sociale quale un centro per gli anziani, una biblioteca o uno
spazio di aggregazione sociale dove poter collocare anche la sede della
rappresentanza del quartiere utilizzando tali spazi di nuova realizzazione
anche per eventi e manifestazioni pubbliche;
b) Linea di indirizzo economico:
In questa tematica possono essere agevolmente ricomprese le linee
generali di indirizzo dettate dall’art. 66 comma 4 lettera b) nelle NTA di
PRG (attività commerciali) con quelle proprie indicate nelle linee generali
di indirizzo della Centralità Locale di Settebagni (rafforzamento,
ristrutturazione e nuovo sviluppo urbanistico ed economico delle attività
esistenti o di nuovo insediamento lungo l’asse viario della vecchia Via
Salaria a partire dall’entrata principale di Settebagni fino all’innesto della
Via Salaria Vecchia sulla Via Salaria Nuova – altezza Vivaio
Mariani/Motonautica Fiume).
Si dovrà tenere conto anche del rafforzamento ed il nuovo sviluppo
economico delle attività commerciali esistenti in Settebagni pensando a
forme anche di finanziamento (regionali o comunitarie) che possano
essere di sostegno per tale scopo.
Nel potenziamento commerciale delle strutture commerciali esistenti dovrà
essere necessariamente dato avvio anche all’apertura del mercato settimanale da realizzarsi sulla strada e piazza pubblica che fa accedere al
parco pubblico Umberto Nobile, richiesta già approvata con memoria di
giunta precedente alla quale il Cdq ha inoltrato anche gli elaborati grafici
progettuali nei quali sono stati ipotizzati anche le piazzole da poter
utilizzare per tale mercato.
Le realtà delle aziende agro alimentari, presenti lungo il percorso viario
sulla Via Salaria fino al confine con il Comune di Monterotondo, potrebbero
anche vendere i loro prodotti a “Kilometraggio zero” in tale mercato
settimanale.
Ulteriore tematica dovrà comprendere necessariamente anche la
potenzialità di sviluppo economico delle zone circostanti al quartiere di
Settebagni, le quali orbitano comunque sullo stesso, ricomprendendo, ad
esempio, aree storiche naturalistiche ed archeologiche, quali ad esempio
l’area archeologica della città latina di Crustumerium.
Inoltre, anche altre attività economiche prossime a Settebagni, come ad
esempio la “Motonautica Fiume” dove al suo interno ha uno dei pochissimi
punti di approdo e di navigazione sul fiume Tevere a partire dalla diga di
Prima Porta fino a quella di Nazzano Romano potrebbero essere immesse
in questo indotto di tipo turistico – naturalistico portando alla
valorizzazione di luoghi che difficilmente le persone conoscono.
La fruizione di tali aree, da parte di potenziali visitatori, potrebbe partire
dal fulcro dell’abitato di Settebagni utilizzando sia le strutture pubbliche
esistenti (le reti di trasporto pubbliche e ferroviaria) che quelle private
(attività commerciali) come quelle future da prevedersi e doversi realizzare
all’interno delle aree destinate alla Centralità Locale.
c) Linea di indirizzo di consolidamento ed ampliamento della rete viaria
interna all’abitato di Settebagni:
In questa tematica possono essere agevolmente ricomprese le
argomentazioni rivolte al consolidamento della rete viaria oggi presente
all’interno di tale abitato, quali una possibile modifica alla viabilità
esistente, la problematica riguardante la manutenzione di numerose
strade interne perlopiù ubicate all’interno di Settebagni che attualmente vengono considerate dalle autorità comunali strade di serie “B” in quanto
le stesse pur essendo utilizzate per scopi pubblici da numerosi e svariati
anni vengono purtroppo classificate “strade private aperte al pubblico
transito” in quanto il Comune non ha mai provveduto ad incamerarle nel
patrimonio pubblico.
Nell’ambito di questa linea tematica dovranno essere necessariamente
inserite le problematiche riferite alla realizzazioni di nuove strade ed
accessi all’abitato del nostro quartiere (l’ampliamento del sottopasso di Via
San Antonio da Padova in precedenza descritto è la punta dell’iceberg),
come quelle del risanamento acustico dello stesso causato dai forti rumori
provenienti da una linea ferroviaria che si è troppo sviluppata nel tempo
ma che non ha tenuto conto della forte pressione acustica prodotta dal
passaggio sia della linea dell’Alta Velocità che dai treni locali anche merci,
come anche le manutenzioni eseguite sulle linee ferroviarie interne
all’abitato in orari notturni causando forti disagi alla popolazione che abita
e dorme lungo tale rete ferroviaria.
Ulteriori argomentazioni di discussione, come già precisato in precedenza,
dovranno essere necessariamente rivolte anche ai nuovi lavori realizzati o
da realizzarsi contenuti nella convenzione urbanistica “per opere a
scomputo” del Consorzio Inviolatella Salaria o Horti della Marcigliana che
con un progetto urbanistico approvato dal Comune di Roma le sta
realizzando.
d) Linea di indirizzo di recupero e di valorizzazione di aree ed attrezzature
pubbliche esistenti:
Questa tematica è rivolta sia alla valorizzazione di un’area in proprietà del
Comune di Roma e destinata a verde pubblico attrezzato di circa 6.000 mq
antistante l’entrata al parco Umberto Nobile che agli immobili destinati alle
residenze dei guardiani ubicate nel plesso scolastico esistente, avente
accesso dalla Via dello Scalo di Settebagni.
Per quanto concerne l’area di verde pubblico attrezzato antistante
l’ingresso al parco Umberto Nobile, il Cdq ha preliminarmente ipotizzato
per la stessa una valorizzazione consistente nella realizzazione di un polo sportivo da destinare a pista olimpionica di pattinaggio sul ghiaccio e tiro
con l’arco.
Il pattinaggio sul ghiaccio, come il tiro con l’arco, sono delle discipline
sportive olimpioniche che sono poco servite da strutture nel territorio
comunale di Roma in quanto inesistenti soprattutto per quanto attiene le
piste di pattinaggio sul ghiaccio con dimensioni olimpioniche.
Di queste strutture in Italia se ne contano pochissime ed in alcuni casi,
come quella di Ussita, sono inagibili per terremoto o per chiusura
definitiva; l’unica più vicina è quella di Mentana: la “Mezzaluna”, non
olimpionica, aperta soltanto nei mesi invernali.
Il poter realizzare ed avere una struttura sportiva funzionante finalizzata
alle pratiche sportive sul ghiaccio, come nel tiro con l’arco, sul territorio
Municipale e nel quartiere di Settebagni porterebbe oltre ad un beneficio
d’immagine per l’intero Municipio, anche un chiaro incremento economico
per tutte quante le attività che sono esistenti o che verranno aperte nel
nostro quartiere.
Il recupero delle due abitazioni destinate come alloggio per i guardiani del
plesso scolastico, di cui una chiusa da svariati anni, potrebbe essere
finalizzata alla realizzazione di una biblioteca o meglio di un centro
multimediale in cui poter utilizzare anche con collegamenti telematici alle
banche dati tipo del CNR per scopi didattici anche a livello universitario.
Nell’ambito della valorizzazione e del recupero di questo plesso scolastico
si dovrà essere tenere conto del ripristino dell’apertura di accesso
pedonale a tale struttura ubicata sul versante del confine collinare.
Il rispristino di tale accesso pedonale è necessario ed utile alla popolazione
dell’intero quartiere che, per quanto concerne la popolazione scolastica
abitante sulla parte collinare dello stesso, potrebbe utilizzarlo per accedere
all’intero plesso scolastico (asilo, elementari e medie).
Il Cdq ha già operato una minuziosa ricerca storico-documentale circa la
sua esistenza e la fattibilità del suo ripristino.
e) Linea di indirizzo di sviluppo urbanistico:
Questa ultima tematica abbraccia lo sviluppo delle aree ancora inedificate
ed ubicate all’interno della Centralità Locale di Settebagni e precisamente
la vasta area ubicata di fronte alla stazione dei Carabinieri già in
precedenza destinata, secondo il PRG del 1965 a zona M3 – Servizi generali
e di quartiere e meglio descritta nel Piano Particolareggiato 19/F.
Vale premettere che su tale area secondo quanto disposto dall’articolo 66
delle NTA dell’attuale PRG a mezzo di una cessione bonaria della stessa,
da parte degli attuali proprietari ed a mezzo delle opere a scomputo che
saranno previste nella futura convenzione, potrà essere concessa
l’edificazione privata pari a 0,10 mq/mq da concentrare sul 20% delle aree
a fronte della cessione al Comune del restante 80%.
È da sottolineare che nel progetto preliminare di cui al PUMS (Piano Urbano
di Mobilità Sostenibile), viene indicata, senza fornirne indicazione
cartografica, come opera indifferibile la realizzazione di ulteriori 230 posti
auto, rispetto agli attuali 70 posti auto, da realizzarsi in zona prossima alla
stazione ferroviaria di Settebagni.
L’area in oggetto, confinante con la Via Salaria, è assai prossima
all’ingresso della stazione ferroviaria (circa 100 metri) tanto da ritenere
che l’opera indifferibile descritta nel PUMS potenzialmente possa essere
realizzata su tale terreno.
Sull’80% delle aree pubbliche cedute, ed a mezzo dei capitali derivanti dal
pagamento sia degli oneri concessori dovuti per il tipo di intervento sulla
parte di edificazione privata che per gli interventi da potersi eseguire nel
Print commerciale di Settebagni, il Cdq ha ipotizzato che potranno essere
realizzate le seguenti opere:
• Aree di parcheggio per incrementare il nodo di interscambio con la
stazione di Settebagni dove transitano anche treni che arrivano fino
alla stazione ferroviaria Tiburtina ed al terminal aereoportuale di
Fiumicino,
• La nuova ubicazione delle fermate dei mezzi di trasporto pubblici
(A.T.A.C. e C.O.T.R.A.L.);
comitato.settebagni@gmail.com Prot.21/2018
Comitato di Quartiere Settebagni C.F: 97851170585 | via Salaria, 1403 00138 Roma 13
• La miglior fruizione, il rafforzamento ed il consolidamento della vasta
area sportiva confinante con tale area, gestita attualmente dalla ASD
Settebagni Calcio;
• Un nuovo accesso veicolare centrale rispetto al centro abitato che
dal raccordo stradale di Via Salaria possa immettersi direttamente
nella Via Salaria Vecchia;
• La realizzazione di una pista ciclabile che seppur non di grandi
estensioni possa raccordare i due parchi presenti all’interno di
Settebagni ubicati lungo la Via Salaria Vecchia (parco Umberto
Nobile e Parco dei Frutti) con possibilità di estenderla fino al limitrofo
quartiere di Castel Giubileo in quanto già in parte realizzata;
• La realizzazione di una struttura destinata a scopi prettamente
sociali e culturali che possa fornire quei servizi mancanti attualmente
nel nostro quartiere;
• I futuri assetti di utilizzo e valorizzazione dei quattro parchi pubblici
esistenti pensando di poterli utilizzare a farli fruire secondo una più
razionale idea di gestione degli stessi quale ad esempio delle attività
o spazi da destinarsi allo sport anche stagionalmente;
In tale linea di indirizzo rientrano a pieno titolo anche tutte quante le
opere infrastrutturali necessarie sia al quartiere che
all’interconnessione con altri nuclei abitati orbitanti sullo stesso, quali:
• La realizzazione di un nuovo accesso veicolare al quartiere di
Settebagni previsto dalla convenzione edilizia Edil G.N., opera già
interamente versata nelle casse delle FF.SS.;
• L’adeguamento del ponte di Via Lello Maddaleno (opera
indifferibile indicata nel Print Iva Settebagni) già trattato
preliminarmente da questo Cdq in varie sedute della
Commissione Lavori Pubblici Municipale,
• la realizzazione sia della rete fognante e dell’illuminazione
pubblica lungo la Via di Settebagni (attualmente inesistenti ma
anch’esse indicate come opere indifferibili nel Print Iva
Settebagni);
• La messa in sicurezza delle sponde del Fosso di Settebagni nel
tratto prospicente le abitazioni e le attività commerciali esistenti
lungo la Via del Casale di Settebagni (opera anch’essa indicata
nel Print Iva Settebagni).
Nell’ottica delle argomentazioni su indicate e secondo le indicazioni preliminari
fornite dalla Carta dei Valori Municipali e delle schede di raccordo ai cui far
riferimento, il Cdq Settebagni sulla base del principio del processo partecipativo
pubblico, così come previsto dalle stesse norme al riguardo, CHIEDE
Al presidente ed alle rappresentanze politiche Municipali l’avvio del processo
partecipativo finalizzato alla redazione dello strumento urbanistico della
Centralità Locale di Settebagni secondo quanto disposto dagli articoli delle NTA
di PRG di Roma Capitale su indicate.
Il Presidente del Comitato di Quartiere Settebagni
Renato Cianfroni
Roma 09/07/2018
La centralità di Settebagni è stata inserita nelle linee programmatiche del Presidente del Municipio Roma III prof. Caudo come indicato a pag.11: